Nelle sue produzioni Arcangelo ripropone un linguaggio quanto mai semplice.
Il ricordo di SE come UOMO, che lotta insieme al mondo per far in modo che non vengano a mancare i ricordi di ciò che è o sarebbe stato.
Il tratto mai troppo deciso, come a rivedere in figure ed immagini un continuo studio della forma, per evitare che sia realmente definitiva.
La paura dell’assoluto come assioma di un discorso troppo colmo di domande inrisolte.
L’eterna corsa dell’uomo dentro se stesso, alla ricerca di più grandi significati da dedicare alla sua vita.
Potrei forse dire meglio di un autore che in realtà è uomo nella più profonda concezione del termine, uomo ricercatore di una ragione per essere e continuare ad esistere.
A.Pieroni